Potevi venire sulla terra, vestito con la divisa del tempo ordinario, secondo l’uso quotidiano del Cielo, cioè con la tua onnipotenza da Dio Creatore e Signore.
Potevi passeggiare nel mondo, con eserciti di angeli e un trono eterno, proprio come in Cielo; da quel trono, sarebbe stato facile governare la terra e il paradiso stesso, senza nasconderti in parte, come fai ora.
Invero avresti potuto inviare al tuo posto, numerosi angeli; oppure qualcuno dei credenti più santi, sarebbe potuto venire a salvare il mondo…quale tuo inviato .
Ma non hai fatto niente di tutto questo, sebbene era in tuo potere farlo; anzi hai scelto con coraggio divino, la via più incredibile e sorprendente per gli uomini e insieme più dolorosa e ignominiosa per te; hai scelto cioè, di morire da malfattore sulla Croce; hai scelto di nascere uomo come gli uomini, non quando gli stessi uomini erano ancora uomini, vale a dire ancora buoni e a te somiglianti, ma quando ormai, erano già da molto tempo decaduti e potevano essere talvolta peggiori delle bestie, più pericolosi delle fiere; infatti l’asinello e il bue ubbidienti e pii, riscaldarono la tua nascita nella culla; e anche il freddo inverno, t’accolse e protesse discreto da sguardi indiscreti e prematuri; ma essi, la tua supposta immagine di un tempo, pur sapendo che eri Dio, il loro Creatore, figli ribelli e rinnegati, ti cercarono per ucciderti, e giunta l’ora da te stesso permessa, ti uccisero lo stesso, tentando con veemenza di nascondere il deicidio come la tua resurrezione, lungi da ogni pentimento .
Ma il tuo amore, proprio perché divino e non solo umano, cioè proprio perché infinito, non solo ha sopportato la Croce e la cattiveria umana, la morte; ma la Croce stessa e ogni cattiveria e morte, è stata per sempre trasformata in un mezzo di salvezza che ricostruisce l’ordine e la santificazione della vita a scapito del disordine e del peccato tipici della morte; la Croce che si eleva verso il cielo, albero di vita nuova e eterna, simbolo di ogni cristiano come di ogni uomo (il quale se apre le braccia, si scopre simile a una croce), sta a significare che l’amore e il Bene sono più forti dell’Odio e del Male e insieme sono il bisogno più grande del mondo, e ne rappresentano perfino (ben si consideri), la sovranità e il dominio naturale quanto universale; sta a significare che la Croce, più grande onta o patibolo, è in realtà in Gesù Cristo, Uomo e Dio Risorto, la via maestra che conduce alla Resurrezione e alla Vita Eterna .
Soltanto Dio, soltanto il Vero e Eterno Dio, soltanto Tu per la verità, o Cristo Gesù, potevi rovesciare e risolvere per sempre, i termini fondamentali della questione suprema : trasformare il male in bene, la morte temporale in vita eterna, l’odio che va verso l’abisso, in amore che va verso l’infinito del cielo e può pertanto riscattare qualsiasi miseritudine della terra .
Bartolomé Esteban Murillo, Adorazione dei Pastori (Part.), 1650-55, 187 X 228 , Prado, Madrid
FINE