BUONA PASQUA DELL' ANNO 2003
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La Fiducia in Dio , Luigi Bartolini, 1833. Milano, Museo Poldi-Pezzoli. |
L' Abbazzia di Tifi , vista da sud-ovest o Caprese Michelangelo (AR) : il Campanile a vela con due campane, è quello della Chiesa della stessa Abbazia , denominata : Chiesa di S. Martino e Bartolomeo. (Per vedere l' Abbazia nella più ampia panoramica della valle del Singerna : Crf : Fabrizio Metozzi... : foto 2). |
(breve meditazione sul mistero pasquale rivolta specialmente agli Italiani, ma anche al mondo intero,
per dire che pure in senso filosofico , tra tutte le credenze possibili, la più ragionevole e conveniente per il futuro dell'umanità che non vuole rassegnarsi a vedere la fine di se stessa con la morte corporale , può sembrare quella in una resurrezione dalla tomba ,
e in senso cristiano , tra le varianti , quella in una resurrezione sempiterna da una morte reale e crudele, eppure santa , come fu la morte per amore , del Cristo, e come conseguentemente alla nascita , morte e resurrezione del medesimo Cristo, è la vita d' ogni cristiano :
ogni cristiano infatti , durante la sua vita terrena , è nutrito o plasmato come persona , dal germe spirituale e pasquale della vita eterna , il quale inattaccabile dalla morte corporale, si manifesterà definitivamente in tutta la sua potenza soprannaturale, alla fine dei secoli, anche con la resurrezione del corpo, alla venuta o giudizio finale-universale , di Cristo .
Di questa fede nel Risorto e nella vita eterna che ci riguarda, se ne descrivono pertanto le naturali e soprannaturali conseguenze di giustizia e pace, si che ad esempio , alle trombe prepotenti dei guerrafondai odierni -ivi chiamati i trombettisti-, i veri cristiani e tutti gli uomini di buona volontà -ivi i pacifisti detti i campanari- , simbolicamnete rispondono col coro impavido, delle potenti e innumerevoli campane ).
A levante, sotto il sereno primaverile e tosco, d' in su la vetta discreta e nuovamente sorridente del pesco in fiore, presso l'antico campanile di S. Martino , il pettirosso del tutto innocente e capresano , alla Pasqua per primo inneggiando da serafico mattiniero con allegria insolita e quasi mistica , sembra al poeta , voler cantare pure in omaggio alla sua futura ed eterna, misteriosa resurrezione, e suggerire persino e frattanto, che :
"Non c' è fede migliore se non nel regale volto umano e divino, visibile e invisibile , della vita rinata per sempre dal profondo e gelido sepolcro " .
E queste parole, subito conferma , anzi firma, e potentemente ricorda e ripete e ingigantisce con autorevolezza trionfale ( vivissima e verginea predicatrice paesana! ) , la campana dell' Abbazia di S.Martino , in quel di Michelangelo Buonarroti 1) :
Din don, ... , din don dan ...din don ...:
Non c' è fede migliore che nel volto Santo di Cristo risorto .
E' questo volto la nostra Patria 2) , più vera!
In esso tutti i popoli e le nazioni, a cominciare dall'Europa e dall'America che già dapprima lo conobbero, possono trovarvi il futuro migliore per la loro bandiera, cioè la perenne resurrezione e vita terrena ed eterna;
e anche tu, o Italia, non fai eccezione, ma anzi sei a ciò ancor più vocata e tenuta rispetto alle stesse Europa e America, visto che conoscesti per prima il Risorto e invero , nella misura in cui lo conoscesti e predicasti e vivesti e vivi tuttoggi in sua vita, sei davvero la madre della resurrezione cristiana di numerose altre nazioni; ma poiché sei detta "schiava di Roma " , e io aggiungo: di Roma politica e immorale, ti dirò, per farmi da te capire ancora meglio, che nel volto di Cristo risorto, vi puoi ritrovare la libertà proveniente da Roma cristiana e papale: cioè la sincerità del tricolore, col verde della speranza, il bianco della fede serena e il rosso dei martiri, come saggiamente spiegò il gran vate 3) .
Si dei martiri. Hai proprio ragione, perché o campanella di S. Martino , che chiami a raccolta un popolo che è oggi in parte in cronico letargo, e mi sembri anche per questo tanto eroica e pasquale, col tuo aspetto e col tuo coraggio gentile e trionfale, sai meglio di me che in quasi ogni città del mondo, sebbene , con frasi, grida e gesti e tempi diversi dal passato, si sono pronunciate di nuovo le antiche parole prima della battaglia:
"Se voi suonerete le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane " 4) : cioè , se voi, o condottieri lungimiranti del Gran pianeta , senza giusto motivo date fiato alle trombe di Marte , dio della guerra, noi, soldati di Cristo e figli d' Abramo nell'universo, noi moltitudine d'uomini di buona volontà , inonderemo il mondo con la musica di pace, delle nostre campane.
Ma allora, come sempre, lo scontro sarà inevitabile:
agli innocenti, sia che suonino le campane, sia che tacciano morendo silenti o disperati sotto le bombe e la violenza estremista, non potrà esser data che la corona suprema della vittoria, cioè o della ragione storica visibile a tutti o della ragione metastorica e invisibile del martirio; mentre ai colpevoli e ai , prepotenti, vincitori apparenti delle guerre senza solida giustizia, in ultimo (anche se spesso non sembra secondo i tempi corti dell'uomo, ma certo ognora , secondo i tempi lunghi di Dio) , sarà tolto anche ciò che a loro più preme e che all' inizio dell' avventura, guadagnano quasi sempre: vale a dire lo scettro del potere e del danaro .
Ecco dunque qual' è la differenza fondamentale tra noi campanari o pacifisti e voi trombettisti o guerrafondai :
è che mentre voi avete perduto la via maestra della civiltà , perché volete vivere meglio uccidendo altri arbitrariamente (calcolando a tavolino il sacrificio di un certo numero di vite, pur di pervenire al vostro scopo), noi al contrario di voi , non uccidiamo e non programmiamo la morte di nessuno; ma vogliamo far vivere tutti, e pur desiderando con forza isolare i colpevoli e i violenti, questo isolamento lo perseguiamo secondo la via della ragione e del diritto internazionale, e il meglio vivere derivante da ciò e da qualsiasi altra cosa possibile , lo vogliamo non solo per noi , ma fraternamente anche per tutta l'umanità più povera e sfortunata , e lo vogliamo morendo all'occorrenza noi stessi per primi nei nostri vizi e ingiustizie , e se occorre , alcuni tra noi, in vista di tale progetto fraterno e civile del vivere e far vivere meglio , preferiscono perfino morir martiri in questa vita terrena , resa relativa , dal mistero pasquale dante quella eterna .
D'altronde, voi, o trombettisti , dite in ogni epoca storica, d'amar la patria; ma in realtà , coi vostri errori , la odiate e la tradite, quella nostra e unica e bella gran patria; e ciò può essere, perché alla prima occasione vendete il sangue della santità vostra, e comprate , o incoscienti duraturi , quello sparso nel mondo , delle vittime innocenti , fatte sempre a causa della vostra libidinosa avidità di potere. Voi non siete perciò patrioti veri , ma siete falsi: insomma siete talvolta assassini che suonano la tromba della legalità , anziché colpire di nascosto e mortalmente, come fanno ovunque nel pianeta , i vostri consimili illegali, con la sola complicità della notte .
Perciò, anche a causa vostra, o Trombettisti , oggi l' amor di patria sincero, nella Penisola come nel mondo, spesso o è inesistente o è ipocrita .
Ma al tempo dei Padri antichi, pur con frequenti eccezioni, forse fu vero, o campanella e sentinella pasquale, che .../ culto eran patria e libertà; verace / vita agitava l 'anima capace / e il forte ingegno 5) ; invece ora, come dice un grande aretino a riguardo dello Stivale, sian divenuti Italiani nella forma, ma non lo siamo più nella sostanza dello spirito come dell'ingegno 6) , sebbene per esperienza storica e vita sacramentale , potremmo essere in realtà e in entrambi gli aspetti, di gran lunga superiori al passato .
Pertanto, mentre secondo lo stesso profetico Sommo Pontefice, puntualmente quanto avidamente disubbidito da voi odierni trombettisti o guerrafondai , le guerre minacciano la speranza dell' umanità in un futuro migliore, molti in Italia e nell' Orbe , non sanno opporsi a tale minaccia efficacemente e segna il passo da tempo e per motivi consumistici , perfino la devozione feriale e festiva e la buona tradizione degli auguri natalizi e pasquali .
Così, invogliati da come tu stessa squilli zelante d'amore, dobbiamo tornare , o lieta campanella pasquale di S. Martino, alla fede primaria nel volto regale di Cristo Risorto, perché soltanto questa fondamentale strada di fede, e non un'altra , porta alla prosperità e alla vera pace, alla vera cittadinanza sia italiana, che europea , che universale e terrena, sia cristiana che eterna o celeste, qualsiasi siano le apparenze, le nubi o il fragore delle trombe minacciose o sanguinarie o talvolta come ora , perfino "vittoriose" .
Fine
NOTE :
1: Si tratta della Campana maggiore della exBadia benedettina o camaldolese di Tifi , nel mio paese natale, tuttoggi esistente quale sopravvivenza parrocchiale (mentre la Badia monastica fu soppressa nel 1808, e i monaci vi mancavano già dalla metà del XV° sec. ) , nel comune di Caprese Michelangelo (AR) ; comune dove il 6 marzo 1475 nella Casa del Podestà presso i resti del castello di Caprese (oggi parziale sede del Museo michelangiolesco) , vi nacque Michelangelo Buonarroti .
2: Riprendo qui, una definizione di S. Teresa del Gesù Bambino o di Lisieux (1873-97) , che dice : Il tuo volto è la mia sola patria .
3 : Giosuè Carducci (1835-1907) .
4. Sono le parole del Gonfaloniere fiorentino Pier Capponi (1446-96) , pronunciate nel 1494 , di fronte alle minacce del monarca francese Carlo VIII° : allora la lotta era tra la forza monarchica dell' esercito e la solidarietà repubblicana dei cittadini . Oggi è tra la forza imperialista dei guerrafondai o Trombettieri , e la forza della democrazia e del diritto internazionale , a cui si appellano i Pacifisti o Campanari , da me sopradescritti, e ai quali mi sento in dovere di appartenere , almeno in questa circostanza .
5 : Giosuè Carducci: in Agl' Italiani.
6 : Gamurrini G. Francesco , Conferenza sull' arte cristiana (recitata nel Palazzo dei Papi in Orvieto , in occasione dell'esposizione eucaristica il 21 settembre MDCCCXCVl ) , Foligno , tip. Artigianelli di s. Carlo, 1896 , pp. 10-11. (AR, Bibl. Civica : MA- LIV° , 40 ) .