BUONA PASQUA DELL' ANNO 2005 |
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INDICE |
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1. Antologia pasquale | |||
2. Testo |
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3. Curiosità : | a) Corrispondenze della Pasqua del 27-3-05, in altri sei Calendari ; | ||
b) "Buona Pasqua" , in nove lingue ; | |||
4. Tradizioni popolari : | a) L'accensione del fuoco sacro e lo "scoppio del carro" a Firenze. | ||
b) La "Semana Santa" ad Alghero. | |||
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Pagina web con sottofondo musicale . |
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LEGENDA DELLA BREVE ANTOLOGIA PASQUALE NASCOSTA NELLE IMMAGINI SOPRASTANTI (quando si sfiorano col mouse) . |
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Brano dall' Antico Testamento, corrispondente a un passo preciso di un Vangelo , pure questo riportato. | |||||||
Brani evangelici in latino , seguiti da traduzione italiana . | |||||||
Versi d' autore novecentesco . | |||||||
Versi da : Alessandro Manzoni . | |||||||
Sezioni di : Inni a Cristo , dalla Letteratura e Liturgia dei primi secoli Cristiani (Crf. : Inni a Cristo e un concerto di miniature -nel primo millennio della Chiesa- , a cura di Oreste Berselli , Milano - Torino , San Paolo 1981 , pp. 1-127) . |
Ave , Croce di Cristo ! /Ovunque si trovi il tuo segno, / Cristo da testimonianza della tua Pasqua: / del passaggio dalla morte alla vita . / E da testimonianza dell'amore / che è la potenza della vita / dell' Amore che sconfigge la morte (Giovanni Paolo II° : vai a 1) .
Ecco che cosa è in ultimo la Pasqua : l' Amore che trionfa sulla morte ; il mondo che talvolta muore per mancanza d'Amore , tuttavia , per i meriti infiniti del Cristo, nato , morto e Risorto , può risorgere , come e quando vuole, entrando così in possesso perpetuo della Pasqua che gli appartiene , sol che lo voglia .
Il Cristo risorto è dunque il mistero principale, dal quale dipende invero la vita e la sorte non solo delle persone , ma di tutte le nazioni , nonché del mondo e dell' intero universo vai a2) .
Per questo , essendo la Pasqua rivolta al mondo intero , ebbe anche nello svolgimento di duemila anni orsono , a Gerusalemme , una singolare trasparenza publica e universale:
infatti , non fu la resurrezione privata di un Dio qualunque , come tale autoconsiderantesi varie cose , tra cui pure un uomo oltre che un Dio ; ma fu la resurrezione publica dell' Uomo-Dio , secondo la dimensione profetica della Sacra Scrittura , e secondo la testimonianza publica non solo del Popolo ebraico convenuto a Gerusalemme per la Pasqua del quattordici di Nisan (Marzo-Aprile) , ma anche secondo la testimonianza publica del popolo romano e di varia umanità, pure quest' ultima sopraggiunta a Gerusalemme , da Roma e dalla diaspora ebraica :
e
ciò , a riguardo degli Ebrei , è facile da verificare allorché si riflette
che la condanna del
Cristo fu opera degli Ebrei , anche se a condannare
non fu tanto il Popolo ebraico , quanto la sua rappresentanza
istituzionale più alta , il clero , cioè il Sinedrio (Mc 14,64) , perché temeva di essere scalzato da Gesù
nell'esercizio del potere futuro : infatti se Cristo fosse stato lasciato libero
di trionfare con la sua predicazione e i suoi miracoli , lo stesso Cristo
(secondo i capi corrotti del Sinedrio) avrebbe finito per comandare al posto del
medesimo Sinedrio , guadagnandosi il popolo . L’operazione
omicida-deicida del Sinedrio , fu pertanto una forma di testimonianza al
negativo : anziché accogliere il Messia , si decise di negarlo; ma la
storia ha registrato lo stesso il fatto, e se ne serve ugualmente , oltre la
volontà dei negatori del momento .
Venendo ai Romani , decisa dunque all' unanimità o quasi , la condanna a morte del Messia da parte del Sinedrio e suoi fautori , per salvare l’apparenza della legalità e magari la pelle , occorreva che ad eseguire tale condanna in Israele , fosse il potere politico ufficiale e supremo del tempo, cioè Pilato (Pontius Pilatus) , quale Procuratore della Giudea (in carica dal 26 al 36 ca d. Cr.), in rappresentanza dell ' Impero Romano. E così avvenne (Mt 27,24) , sempre per richiesta e istigazione del clero ebraico, all'epoca , ridotto secondo gli avvenimenti noti , a un manipolo di assassini . Ma i Romani che ordinarono, assistettero ed eseguirono la condanna, loro malgrado , divennero testimoni della Passione Morte e Resurrezione , insieme agli Ebrei .
Però , Ebrei di Palestina e Romani , non erano i soli abitanti convenuti in Gerusalemme in occasione della Pasqua ebraica del quattordici di Nisan e giorni o settimane successivi ; vi erano anche numerosi sopraggiunti dalla Diaspora vai a3) , col medesimo intento dei devoti residenti o indigeni , di compiere i sacrifici e il culto pasquale che ricorda la liberazione di Israele dalla schiavitù in Egitto . E questi stranieri di culto ebraico , è ovvio , che veduta la Passione e Resurrezione di Gesù , una volta tornati nei loro paesi d'origine , da testimoni passivi in Gerusalemme, si trasformarono in testimoni attivi ovunque fossero , cioè non più spettatori ma narratori per esperienza diretta , degli avvenimenti pasquali visti in Gerusalemme .
Così la vicenda della passione , morte e resurrezione del Signore , si svolse non privatamente e di nascosto , ma sotto gli occhi privati e publici o istituzionali, di un campione di varia umanità (come minimo : ebrea , romana e diasporica) , che si può dire , prefigura già le folle future d’ individui e popoli da ogni parte del globo , i quali , divenuti cristiani viventi la Pasqua in virtù della fede , tuttavia ne sperimenteranno e verificheranno storicamente , l'efficacia e la verità rivoluzionaria e salvifica , che non solo resiste ai secoli e millenni , ma (e non potrebbe essere altrimenti) li qualifica e li dirige .
E tra questi popoli del futuro , potenziali beneficiari del mistero pasquale , vi è il mondo intero :
uno ad uno o a gruppi , secondo i casi , le epoche, le vie personali degli individui come dei popoli , come secondo la geografia dei popoli medesimi , la più grande richiesta consapevole o inconsapevole del mondo attuale e futuro , è nonostante tutto e in ultimo , beneficiare dell' Amore e della Grazia frutto del mistero pasquale :
per questo già dapprima , come già da
ora e come in futuro , i poveri aspirano a diventare autosufficienti o ricchi
; le zone di guerra , desiderano la pace ; gli ignoranti bramano la conoscenza ;
gli schiavi la libertà ; i sopraffatti dalla tirannia , la democrazia ; i
malati la salute.... , chi non ha nazione , la patria .... , chi non ha un tetto
, la casa , chi ha fame , del cibo ...chi è senza lavoro , l'occupazione ; chi
è del mondo terzo , vuol diventare del primo ... , chi scopre dover morire ,
desidererebbe vivere per sempre , e
via dicendo :
tutti
questi individui e popoli (in pratica l’ umanità tutta) , nella parte
essenziale della condizione che li caratterizza , null’altro sono che un grande
desiderio di riscatto , col quale non solo aspirano a migliorarsi
umanamente come sopradetto , ma in ultimo aspirano sovraumanamente anche senza
saperlo , a beneficiare pure loro , del presupposto fondamentale e imperituro
del progresso e della civiltà universale , vale a dire:
la partecipazione al possesso creativo e personale del mistero pasquale .
E qui , il discorso si fa particolarmente comprensibile dagli italiani e dalla cristianità tutta , essendo che soltanto questa nel mondo , nonostante le defezioni anche frequenti , e nonostante le odierne involuzioni morali e mortifere dei paesi ricchi , in virtù della maggiore esperienza storica , dimostra ancora oggi la sua Pasqua vai a4) , cioè dimostra che i suoi primati in ogni campo della vita , della scienza e dell'arte , senza negare ma perfino confermando e salvaguardando i meriti delle altre culture e religioni (avendo inventato prima di chiunque la pienezza della fratellanza universale e poi sulla scia di questa base, da qualche secolo , la tolleranza , il pluralismo , lo Stato di diritto...ecc.) sono un dono pasquale che ha prodotto nel corso dei secoli , una sorta di monopolio del vero del bello e del buono ; la vocazione del quale monopolio però , non è privatistica ed esclusiva secondo l'egoismo e le ideologie varie , ma è naturalmente anzi fraternamente missionaria , rivolta (e perciò offerta ma non imposta) al mondo intero .
In questo senso i tentativi vari , ideologici o per avidità di beni e potere , di escludere alcuni individui e popoli , dalla condivisione del vero del bello e del buono supremi , cioè confermati e sublimati dall'assunzione per fede dell' Ego Sum Via et Veritas et Vita (: Io sono la Via , la Verità e la Vita : Gv 14,6) , sono dopotutto incidenti di percorso, che sotto tutti gli aspetti rallentano per un periodo più o meno lungo a discrezione della Provvidenza , il cammino dell' umanità verso la Gerusalemme Celeste , cioè verso il possesso pieno dei benefici del mistero pasquale ; e in quanto incidenti, nonostante le apparenze di forze talvolta umanamente insormontabili (come ad esempio la vicenda nazista o l'ateismo di Stato Comunista o l'ateismo capitalista o delle odierne creature del mercato non in veste di sola necessità publica e privata guidata dal Decalogo , ma in veste d ' idolo al di sopra di Dio e perciò della solidarietà cristiana...) , in realtà hanno già scritta la sconfitta e la morte , nella loro stessa natura , nella misura in cui costituiscono o costituiranno sempre più , una consapevole e maliziosa inaccoglienza della Pasqua , che in altre parole è inaccoglienza dello Spirito Santo e perciò : peccato evidente contro lo stesso Spirito Santo , inviato dal Risorto (Gv 16,7).
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NOTE
1 : Giovanni Paolo II , Le mie preghiere , a cura di Santino Spartà , Roma , Newton 1995 , ("Grandi tascabili Newton" , serie speciale rilegata , n.21) pag. 172 : si riferisce aver preso la preghiera suddetta , da: Osservatore Romano , 12-6-1987 .
3 : La diaspora ebraica ha origini precristiane : di fatto comincia con le deportazioni assire dal 722 a. C. , e si ripete con la dispersione degli Ebrei durante la deportazione babilonese del 596 . Ma le deportazioni non ne furono l' unica cagione , talvolta vi furono motivi commerciali , come si deduce da 1 Re 20 , 34. Certamente , la Diaspora ebbe consacrazione duratura fino ai nostri giorni , con la distruzione del tempio di Gerusalemme del 70 d. C. e poi con la distruzione di Gerusalemme , da parte dell' Imperatore romano Adriano , nel 135 d. C. , allorché s' impose pure il divieto agli Ebrei , di risiedere in Palestina . Ma la fenomenologia precristiana della diaspora , fa capire anche da sola , come fu possibile che in occasione della Passione e Resurrezione di Gesù , molti Ebrei da vari luoghi del mondo antico , si trovassero in pellegrinaggio pasquale a Gerusalemme , per i sacrifici e i riti prescritti .
Però se qualcuno ne dubitasse , vi sono passi precisi della Scrittura : ad es. in Atti degli Apostoli 2,5 , è detto : Si trovavano allora in Gerusalemme Giudei devoti di tutte le nazioni del mondo ; e altrove , talvolta se ne specifica pure la provenienza ; ad es. in 6, 9 , si dice : Si levarono alcuni della Sinagoga detta dei Liberti , dei Cirenei , degli Alessandrini, di quelli di Cilicia e d' Asia e si misero a disputare con Stefano ; e in 11, 20 : Alcuni di loro (dispersi al tempo della persecuzione di Stefano) , originari di Cipro e di Cirene , giunti ad Antiochia , predicarono anche ai Greci , annunziando loro la Buona novella del Signore Gesù ... .
D' altronde , il Risorto non apparì solo per 40 giorni ( Atti 1,3) ad apostoli , discepoli , alla Maddalena , a sua Madre ed intimi amici , ma in questa quarantena della Resurrezione o della Pre-Ascensione , si mostrò pure publicamente , si che una di queste publiche apparizioni , vien cosi riferita in Atti 15, 6 : In seguito apparve a più di 500 fratelli in una volta : la maggior parte di essi vive ancora , mentre alcuni sono morti . Ora è ovvio che tutte queste 500 persone , non erano solo discepoli , ma eran variegate , cioè includevano pellegrini diasporici , Giudei residenti , e proseliti già discepoli. Si calcola che gli Ebrei in Diaspora , al tempo della Pasqua di Cristo , ammontassero a oltre 4. 000 . 000 di persone ( crf. : Dizionario enciclopedico della Bibbia e del mondo biblico , Milano , Massimo , 1986 ; sotto voce : Diaspora) ; in pratica , se queste stime son reali , vi era un' altro Israele fuori dalla Palestina , sparso ovunque nel mondo di allora .
4 : Questo concetto , per cui nella storia dei popoli cristiani è visibile storicamente l'effetto o il volto del Mistero Pasquale , è espresso con riferimento speciale all' Italia , nella Lettera Pasquale 1998 : O Patria Mia .
3 . CURIOSITA' :
a) Corrispondenze della Pasqua del 27-3-05, in altri sei Calendari :
QUESTA NOSTRA PASQUA DEL 27 MARZO 2005 , SECONDO IL CALENDARIO GREGORIANO , CORRISPONDE NEGLI ALTRI CALENDARI , A : |
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Per gli EBREI : | al giorno 16 , del mese di Adar II° (Febbraio-Marzo) , dell' anno 5765 . | |
Per i MUSULMANI : | al giorno 16 , del mese di Safar , dell' anno 1426 . | |
Per il Calendario Giuliano : | al giorno 14 marzo 2005 . | |
Per il Calendario Copto : | al giorno 18 , del mese Baramhat , dell' anno 1721 . | |
Dalla fondazione di Roma : | anno 2005 = anno 2758 ab urbe condita (dalla fondazione dell' Urbe) . | |
Dalla creazione del mondo o Era bizantina : | anno 2005 = anno 7513 , dalla creazione del mondo . |
b) "Buona Pasqua" , in nove lingue :
1. KALO PASKA (greco)
2. FOUAI HWO GIE QUAI LE (cinese)
3. EID-FOSS’H MUBARAK (arabo)
4. SRETUN USKRS (croato)
5. VESELE VANOCE (ceco)
6. FROHE OSTERN (tedesco)
7. JOYEUSE PAQUES (francese)
8. HAPPY EASTER (inglese)
9. SREKEN VELIGDEN (macedone)
4 . Tradizioni popolari :
a) L'accensione del fuoco sacro e lo "scoppio del carro" a Firenze .
La storia racconta che durante la prima crociata, nel 1096 Pazzo dè Pazzi,
cavaliere fiorentino al seguito di Goffredo di Buglione piantò per primo il
vessillo della Croce sugli spalti di Gerusalemme. In ricompensa gli vennero
donati alcuni frammenti di pietra del Santo Sepolcro. Tornato a Firenze quei
frammenti vennero usati per accendere il fuoco sacro del Sabato Santo. La
famiglia Pazzi decise di rendere la cerimonia più suggestiva costruendo un
carro che, riccamente addobbato, portava il fuoco sacro per le vie della città.
Oggi questa tradizione continua la domenica di Pasqua con un grande carro che,
trainato da buoi bianchi inghirlandati e scortato da armati, musici e
sbandieratori, procede per le vie della città fino ad arrivare sul sagrato
del Duomo.
Per chi volesse ammirare il carro durante il suo percorso può seguirlo da
Borgognissanti, via Della Vigna Nuova, via Strozzi, piazza della Repubblica,
via Roma, piazza San Giovanni, fino a piazza del Duomo.
Così Aldo Palazzeschi racconta: "Il rito rappresenta la benedizione del
fuoco. L’Arcivescovo si reca la mattina nella più antica chiesa della città,
quella dei SS. Apostoli dove si conserva il fuoco benedetto, ivi lo prende per
portarlo all’altar maggiore del Duomo, da dove la colombina in forma di
piccione, la colombina famosa, si parte lungo un filo per andare ad accendere
il carro sulla piazza davanti alla porta centrale; e sempre schizzando fuoco
dalla coda ritorna all’altar maggiore.
Il vecchio carro... tirato da tre paia di buoi infioccati e adornati di
specchi per la solennità, tra una gazzarra urlante di monelli, lentamente e
traballando se ne viene fin sulla piazza fra il Battistero e la Cattedrale.
Per il suo incedere lento e dinoccolato il popolo lo chiama
"brindellone". A mezzogiorno, quando la Messa è al "Gloria in
excelsis Deo", un pompiere salta su una scaletta simile a un gatto, e
senza dare il tempo di accorgersene appicca il fuoco alla colombina che per
due volte striscia infuocata lungo tutta la chiesa sopra la folla
rumoreggiante. Dalla riuscita più o meno perfetta del suo volo si traggono i
pronostici di fortuna o di disgrazia per l’anno corrente".
b) La "Semana Santa" ad Alghero .
Alghero, ridente cittadina sulla costa occidentale della Sardegna, celebra la
Pasqua con grande fervore e col coinvolgimento dell'intera popolazione. Per
un'antica tradizione (che risale al 1501, quando nella città si insediò una
colonia di aragonesi), le celebrazioni religiose della Pasqua vantano origini
spagnole. Una statua lignea del Cristo viene esposta alla devozione dei
fedeli. Le donne vestite a lutto vi si affollano attorno in gesti di
devozione, per chiedergli una grazia, esprimere un voto.
La cosiddetta "Semana Santa" si apre il martedì "Dimarts Sant"
con la processione dei Misteri Dolorosi, prosegue il giovedì "Dijous
Sant" con la celebrazione della Via Crucis. Venerdì 29, "Divendres
Sant", si assiste al rito della schiodatura del Cristo dalla croce, il
"desclavamant", e la sua deposizione nella culla. Dalla chiesa della
Misericordia parte la processione che accompagna il Cristo al lume delle
"farols", piccole candele ricoperte da cartoncini rossi. I fedeli
avanzano con un antico passo di danza che mima l'atto del cullare il Cristo,
mentre le Confraternite sfilano indossando cappucci a punta. Il sabato, "Dissabte
Sant" è il giorno della veglia e dell'attesa della domenica di Pasqua,
quando il Cristo risorto incontrerà la Madonna tra voli di colombe e fuochi
d'artificio.
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Valore della religiosità popolare
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