Arezzo 17 ottobre 2003 .
Crf n. 2, 7, 12, in : Ventennale |
Massimo Goretti in primo piano tra sette compagni della V° B , il 13-11-1999 , a Pieve S. Stefano (AR) . Ristorante il Granducato . Ventennale del Diploma da Agrotecnico .
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Massimo Goretti è al centro, seduto a tavola , tra Paolo Gironi a sinistra e Giovanni Goisis a destra . In alto , da sinistra a destra di chi guarda , Marcello Baccanelli , Angelo Mosconi , Maria Zucca , Massimo Mattesini , Mauro Betti . |
Carissimo Massimo ,
non so perché sei morto . Non so perché sei vissuto rapidamente . Non so perché quella malattia t’ ha colpito , e non so perché a te che eri grande e grosso , ti è stato riservato in questo mondo , uno spazio piccolo e per breve tempo …. , troppo breve ! Secondo il pensiero umano .
Il fatto è che in ultimo , a tutti questi perché e a tutte queste domande , gli uomini non sanno rispondere . E anche quando dicono di potere rispondere , in realtà mentono . Di fronte a simili disgrazie , gli uomini , così come son privi di potere efficace oltre la solidarietà (la quale però non è poca cosa ma è in fondo tutto quello che di grande e potente , abbiamo), sono anche privi di risposte vere ed efficaci , e al massimo possono assumere tre atteggiamenti :
1. o confidano in Dio , e perciò delegano alla fiducia in lui ogni risposta e chiarimento ultimo , 2. o cadono nell’apatia , 3. o imprecano o bestemmiano o combattono contro il vento , pieni d’indignazione e astio contro il Fato o il Destino .
Il sottoscritto dunque , di fronte alla dipartita prematura , si mette dalla parte tua e di quelli che preferiscono dar fiducia a Dio , e nonostante il dolore , sanno che sei morto nel corpo , ma sei vivo nello spirito ; sanno che forse sei nella pace che segue alla fede , nonostante il dolore ; sanno che sei partito prima di noi , ma in fondo anche noi dovremo seguirti , e ci rivedremo lassù da vecchi amici e per sempre ; sanno e custodiscono nel cuore , il ricordo vivo e imperituro del fatto che tu eri un’ anima buona e amichevole , sempre disposta a collaborare per il bene della famiglia e degli amici , e mai per la loro sfortuna .
Vivi dunque nella pace eterna , e fa , se puoi , che pure noi ci guadagniamo il santo traguardo , senza troppi pericoli e impedimenti .
O
ciechi il tanto affaticar che giova ! /
tutti torniamo a la gran madre antica / e
il nome nostro a pena si ritrova .
(Francesco Petrarca , Trionfo della morte) |
Massimo
Goretti tra Paolo Gironi e Marcello Baccanelli . Il
Goretti amava l'appartenenza al gruppo e l'allegria della Brigata ; e in
quella si rifugiava volentieri se incappava in qualche insuccesso
scolastico o era di malumore.
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Sempre stringe /
all'uom il cor dogliosamente , ancora / Ch'estranio sia chi si diparte e
dice / Addio per sempre ...
(Giacomo Leopardi , Consalvo) .
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Ma in Toscana , non è mancato chi scherzò pure cinicamente con la morte : Per me tanto ho deciso / di non voler guardare la morte in viso ; / perciò se piace a Dio , / quando arriverà lei me n'andrò io (Giuseppe Giusti) . |
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(Orlando , che scrive cercando di interpretare, almeno in parte , i sentimenti di ogni altro compagno di scuola e amico ) . |
Fine
Crf n. 2, 7, 12 in : Ventennale |