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Buon Natale dell' Anno 2002 e Anno Nuovo 2003
Si contrappone al Natale degli Ipocriti (crf. : Foto 2) . |
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Foto.
1 : Il presepe di Gentile
da Fabriano (1423 Adorazione dei Magi)
, cavalca la personificazione della Notte
(1526-31) , del mio paesano , Michelangelo
Buonarroti |
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notabilissimi protagonisti della mediocrità e del fallimento , notabili che vivete nell’ universo eternamente maledetto
della ingiustizia , della bestemmia e della disonestà criminale , autorità e
umanità senza midollo e senza personalità
cristiana , segnata cupidigiosamente dal cronico tradimento quotidiano di
Cristo e della patria , pur dovendo
tutto alla conoscenza e all’amore unico e santo del medesimo Cristo e della medesima grande patria ,
ti
chiedo , se puoi , di sospendere
per sempre le tue occupazioni quotidiane
di malaffare , e se vuoi , ti chiedo d’ascoltarmi
anche mentre continui ad eseguire meritevolmente le tue opere di bene, perché ho da descriverti come sia possibile , a mio avviso , che
il Presepe rappresenti il simbolo maggiore e più universale , dell’ incontro
cristiano e definitivo tra il Cielo e la Terra ; e come sia possibile che il
Natale del Signore , non fu previsto solo dai profeti biblici e pagani , ma agli
occhi di un cristiano che guarda la storia , esso venne e viene universalmente
annunciato tuttoggi , pure dal portamento eretto dell’umanità , nel quale
sono simbolicamente e indelebilmente scritti la sua vocazione e i suoi destini
grandiosi , perché celesti .
Comincio dunque coll’ ipotizzare positivamente che forse
pure molti di voi sodales , potete condividere con me , il
fatto che la vocazione principale dell’uomo , è Gesù Cristo nel
Presepe , cioè , è nutrirsi
quotidianamente in qualsiasi luogo e lavoro descritti dal Presepe , senza
eccezione alcuna (come spiego meglio sotto) ,
della Grazia che deriva dal medesimo Cristo , perché essenzialmente lo
stesso Presepe , altro non è che l’incontro
definitivo (e perciò né provvisorio né parziale) , tra il cielo e la terra
, tra la sorgente della Grazia celeste , il Cristo , e la necessità più grande
di tale Grazia , cioè tutta l’umanità comprese le cose terrestri , che con
essa umanità , convivono .
Ma questo incontro tra il cielo e la terra , rappresentato nel Presepe ,
non è però di natura parziale , ma al contrario è di natura totale e completa
, potremmo dire , e in parte ripetere , che è di natura definitiva e assoluta :
è di natura definitiva perché fino alla fine dei secoli , e in
eterno , non vi sarà un’ altra incarnazione , morte e resurrezione di Cristo
;
è di natura assoluta , perché come
il cielo o la Trinità è tutta
racchiusa e insieme distinta nella persona divina e umana di Cristo , così
parallelamente anche la terra è tutta rappresentata dall’umanità di Cristo ,
dall’umanità del mondo, dagli animali e dalle cose e dagli astri , presenti
nella notte santa :
in questa notte dunque , il Creatore e il
Creato , incontrandosi , si amano e si guardano a vicenda , come mai con
tanta misericordia da parte divina e tanto stupore e meraviglia da parte umana ,
era accaduto che si guardassero nel corso della storia
.
Trattandosi dunque di un incontro totale , definitivo
e assoluto , che non esclude nessuno e niente ,
si capisce come tale incontro natalizio , possa essere anche eminentemente universale
.
Per questo sebbene i personaggi del Presepe
, fino ad oggi , siano stati prevalentemente popolari e umili ( i Pastori ; i
Villici coi loro mestieri ; la Mamma o il Babbo o un Uomo o una donna , che
insegnano la devozione al Messia , a un Fanciullo ; il Dormiglione ; Colui che
si sveglia ; la Curiosa…il gruppo degli Adoranti ; quello dei Meravigliati a
braccia aperte , e degli Offerenti coi doni , … ecc. ) , 2)
, in realtà tutte le condizioni , tutte le
professioni e le classi sociali nessuna esclusa , sia del passato che del
presente e del futuro , sono potenzialmente contenute nel Presepe .
Per questo fin dall’origine , oltre agli umili suddetti , vi comparvero
pure i Magi potenti . I Magi sono descritti
dalla tradizione presepiale , facente capo probabilmente a due vangeli apocrifi
(a loro volta confermati in seguito pure da Marco Polo nel Milione) ,
come Re persiani e in numero di tre
3) . Al contrario nei vangeli canonici ,
degli stessi Magi , si menziona solo la provenienza dall’Oriente , il
colloquio con Erode , la stella , la visita a Gesù coi tre doni in oro ,
incenso e mirra , il ritorno in oriente… , ma non se ne specifica né il
numero né se erano re . Però questi medesimi sapienti , non sono solo il
simbolo dei sapienti e potenti che vanno ad adorare il Messia , bensì , come
ebbe a rilevare forse per primo lo stesso S. Agostino (354-430 d.C.) 4)
, rappresentano l’intero resto dell’umanità buona e gentile ,
la primizia delle genti , oltre a Maria e a Giuseppe , cioè oltre a
Israele santo e integro , ancora popolo eletto e in qualche misura prefigurante
, la prima Chiesa , o il nuovo popolo eletto .
E qui può considerarsi conclusa la breve meditazione natalizia del
sottoscritto , a partire dal Presepe .
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Si contrappone al Natale dei Santi (crf. : Foto 1) . |
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Foto.
2 : La scena porta il titolo : Il
Natale degli ipocriti , che chiaramente si contrappone al Natale
dei santi in Foto 1: |
Questi ipocriti, hanno per letto la schiena
dei porci e sono rappresentati da due nudi , uno è Marilyn
Monroe (1928-63) , e simboleggia la bellezza
ingannatrice, l’altro è Sileno ebbro di
Jusepe de Ribera (1526) , e
rappresenta la stoltezza dissoluta , che pretende d’ignorare il Cristo ,
nonostante la sua venuta e dottrina . |
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Tuttavia , aggiungo una considerazione ulteriore
(rispetto alla meditazione soprastante) che può
salutevolmente provocare qualcuno , meno disposto a estendere il significato
anche filosofico dei simboli , e perciò più prudente e
cautelante contro il pericolo delle congetture arbitrarie
5)
:
sembra a me , che la suddetta
vocazione fondamentale dell’umanità al Presepe , cioè a Cristo nel
Presepe , sia simboleggiata , pure dal nostro camminare eretto , che se da un
lato s’eleva verso l’alto , dall’altro guarda sempre a fronte alta davanti
a se , fino verso l’orizzonte : infatti sia nell’uno che nell’altro caso ,
sia allorché s’eleva verso l’alto che allorché guarda davanti a se ,
s’eleva e guarda dove appunto si incontrano e si fondono all’infinito ,
proprio come nel Presepe ,
il cielo e la terra :
il camminare eretto degli umani , che si muovono nello spazio più adatto
o meglio programmato per
la vita umana , quello della superficie terrestre dove s’ incontrano il
cielo e la terra ,
simboleggia
che il loro destino privilegiato , è un luogo simile a tale spazio
d’incontro terrestre e celeste , cioè è un luogo dove c’è armonia e
vicinanza domestica e persino familiare , tra il cielo e la terra , l’umano e
il divino , il naturale e il soprannaturale , la cruda verità della vita
terrena e mortale e la sublime verità della vita eterna ; e questo luogo ,
altro non può essere che il Presepe , o meglio la vita cristiana considerata
come l’efficacia tangibile del Presepe in quanto Natale
, il quale prevede come ho similmente sopradetto al capoverso primo , sia
la proposta celeste e santificante , cioè il Cristo , che la risposta terrena e
santificata , cioè l’accoglienza universale dell’umanità .
Così non solo i profeti anticotestamentari
annunciarono per secoli , la
venuta del Messia , Uomo-Dio , Salvatore-Redentore
dal peccato e dalla morte , ma questa venuta dell’ Uomo Nuovo dividente
la storia in prima e dopo Cristo ( cioè
prima di Cristo , quando Dio non era con noi con pienezza , dal dopo,
quando Dio è con noi , perché è
l’ Emmanuele
-Is.
D’altronde , se è vero che l’umanità fu fatta a immagine e
somiglianza di Dio (Gn. 1 , 26-27 …) ,
e per questo anche prima
dell’incarnazione e del Presepe , simbolicamente camminò eretta
guardando l’orizzonte o il cielo , sede del suo Creatore o della sua Immagine
magistralmente archetipica (cioè sede della sua matrice fondamentale in quanto
immagine) ; tuttavia , dopo l’incarnazione , quando il cielo , pur essendo
dovunque come prima ,
non è più specialmente sopra la terra e basta , ma viene pure in terra
e si racchiude nella natura divina e umana e nella vita di Gesù , il medesimo
simbolo del camminare eretti , dal più generico e anticotestamentario
riferimento all’uomo che è Immagine di Dio , passa inevitabilmente a
significare che è Gesù Cristo nel Presepe , il salvifico incontro quotidiano
tra il cielo e la terra , l’Immagine nuova ,
l’Uomo Nuovo , la vocazione , il destino , il bene principale degli
uomini , di tutti gli uomini , sia di quelli che lo conoscono , che di quelli
che non lo conoscono . E’ Gesù Cristo nel Presepe , cioè , è il Cielo
venuto in terra , il Dio con noi , fattosi Uomo come noi , la natura divina
fusasi per sempre quella umana per ammaestrarla , redimerla e in una parola ,
innalzarla .
In questo spirito , auguro dunque a tutti , un Buon Natale da santi (e non da ipocriti) , secondo il concetto del discorso e delle illustrazioni , descritti in queste due paginette festive .
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SANT' ALFONSO DE' LIGUORI, SCRIVE : TU SCENDI DALLE STELLE . | ||
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Foto
3 : Davanti al Presepe , Sant’Alfonso
Maria de’ Liguori (1696-1787)
, nell’anno 1754 (per alcuni il
1755) , scrive , forse la più bella canzone natalizia d’ ogni tempo : Tu
scendi dalle stelle ( autori
dell’opera : Umberto Grillo e Laura Valentini , anno 2000 : da :
Umberto Grillo
, Il Presepe
napoletano dalle origini a S. Gregorio armeno
, Vincenzo di Fraia editore , Puteoli libri , s.l.
, anno 2000 ,
Tav. 99 ) .
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NOTE :
1 : Probabilmente , teologi e filosofi , sulla scia dei Vangeli , hanno già espresso questo concetto del presepe quale incontro tra Cielo e terra ; tuttavia non cito queste fonti eventuali , perché non ho , per ora , il tempo di ricercarle. Pertanto , chiunque le conosca e si prende la briga d’informarmi , farebbe opera buona . Tuttavia in Significato della Natività , di Giovanni Papini , al Capoverso terzo , trovo scritto : La scena della natività non è un sacro aneddoto a uso delle pie immaginazioni ma il simbolo vivente dell' eterna alleanza tra il basso e l' alto , tra la terra e il cielo . Crf. anche : Natale 2004 , al capoverso primo : Il Natale è... partecipazione al presepe , quale punto d' incontro vitale , tra il cielo e la terra ... .
2 : Per tali notizie ed altre sul Presepe , mi servo di : Fernando e Gioia Lanzi , Il presepe e i suoi personaggi , Milano , Jaca Book , 2000 , p. 145 - ss .
3 : Gli apocrifi in questione , sono : il Vangelo armeno dell’infanzia ,Cap. 10 (da I Vangeli apocrifi , a cura di Marcello Crateri , Torino , Einaudi 1969 , p. 158) , e il Vangelo arabo-siriaco dell’infanzia , nella sua variante dai codici siriaci (idem , pp. 143-44) : in quest’ultimo , i Magi sono tre , ma non sono proprio re , bensì principi , tutti figli del re di Persia , e come tali avrebbero potuto portare la corona . Crf. anche : Marco Polo , Il Milione (con le postille di Cristoforo Colombo …) , Roma , Paoline , 1985 , p. 73 , nota 5 : Marco visitò le tre tombe dei Re Magi in Persia , a Saba .
4 : Sermo de Tempore , 202 : “Illi quid iam fuerunt , nisi Primitiae Gentium ? Israelitae pastores , magi Gentiles” : “Quelli chi furono mai , se non la Primizia delle Genti ? I pastori Israeliti , i magi Gentili” : cit. da F.G. Lanzi , op. cit, n . 2 .
5 : Anche in tal caso, valga ciò che ho detto sopra alla nota 1 .
FINE della Pagina.
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