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BUON NATALE 2004 E ANNO NUOVO 2005
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Pensieri |
da poeti otto-novecenteschi . |
PIETRO BENVENUTI D' AREZZO (1789-1844), ADORAZIONE DEI PASTORI , Firenze , Galleria d'arte moderna di Palazzo Pitti .
Il Natale è visione di Dio , è sua compagnia tangibile quale uomo e quale Dio , è partecipazione al presepe , quale punto d' incontro vitale , tra il cielo e la terra 1) , quale vicenda umana molto singolare o significativa , perché atta non solo a coinvolgere ma anche a trasformare in meglio e in bene , a santificare tutti gli uomini , le cose , gli esseri e i mondi visibili e invisibili .
E' per questo che nel corso della storia , l'evento che segna la rivoluzione più grande operante nelle sue conseguenze palesi e misteriose , fino alla fine dei secoli , è la nascita di Dio come Uomo ; e giustamente da quel momento in poi , si pensò di dividere la storia in due parti fondamentali:
prima e dopo Cristo :
cioè prima della rivoluzione , quando lo schiavismo materiale e spirituale aveva una patente privata e publica , e dopo la rivoluzione , quando la libertà dell'uomo contro lo schiavismo di qualsiasi tipo (peccato compreso e peccato anzitutto) è capitanata quotidianamente da Dio stesso fatto uomo ; ed è dunque garantita la vittoria della libertà nella vicenda secolare e millenaria degli uomini che tentano di perseguirla, contro le forze dell'antilibertà :
infatti l'uomo da solo può anche perdere la guerra contro le antilibertà o i peccati vari; ma l'uomo aiutato dalla grazia divina , non è più soltanto umano , ma è in compagnia di Dio ; e Dio risorto dalla morte , non può perdere , come dimostra la sua stessa resurrezione e come dimostra specialmente la vita dei santi , come quella del popolo dei credenti .
Il Natale dunque , è la festa della libertà umana autentica , contro lo schiavismo vario e totale , cioè passato , presente e futuro , sia degli uomini come delle cose , sia dello spirito come della materia .
Il Natale chiama pertanto gli uomini verso l'alto , verso la libertà del presepe , che in altre parole , è la libertà del dramma della croce e insieme del gaudio potente della Pasqua , che promana già prima della Pasqua, dal punto d'incontro natalizio tra il cielo e la terra ; il Natale chiama verso la libertà dello spirito sempre , e specialmente una volta che si sia stati alleggeriti di ciò che nella materia è superfluo e antispirito ; chiama verso la nobiltà per eccellenza , insieme alla bontà e alla bellezza assolute .
Questa festa è dunque per sua natura , radicalmente antiideologica e anticonsumistica ; accettare di cavalcarne l'allegria , bevendo la cicuta che tira verso il basso anziché verso il cielo , e fa danzare da una tavola e da un supermercato all'altro e da un' orgia all'altra , in barba ai disagi e alle povertà varie nostrane e mondiali , significa tradirne la natura , e del pari significa rinnegare il pane e il vino eucaristico , a favore di quello consumistico.
I cristiani veri perciò devono fare attenzione : non hanno scelta : o dimostrano d'esser degni del pane e del vino di Cristo , o , potrebbe esser costui a scomunicarne il nome di Cristiani; oppure , e ciò è forse ancora più probabile , saranno i medesimi cristiani decaduti o rinnegati , a consegnarsi direttamente ai benefici dei sacramenti consumistici o edonistici , da loro consapevolmente prediletti .
Fine .
1 : Nella Lettera del Natale 2002 (: Il Presepe rappresenta l' incontro definitivo , assoluto e universale , tra il cielo e la terra) , mi chiedevo alla nota 1 , chi mai tra filosofi , teologi , dotti...., avesse descritto il Presepe quale incontro tra Cielo e Terra , come in quella circostanza avevo fatto io . In seguito ho trovato una prima affermazione in Giovanni Papini (crf. : Significato della natività) , il quale dice al terzo capoverso : La scena della natività non è un sacro aneddoto ... ma il simbolo vivente dell' eterna alleanza tra il basso e l'alto , tra la terra e il cielo , tra i bruti e l' uomo , tra l' uomo e tutti gli uomini , tra gli uomini e Dio . Mentre in Mistero della Natività , afferma che la distanza tra il Cielo e la Terra è raccorciata nella Natività giottesca della Cappella Scrovegni a Padova .
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